Uno dei primi viaggi della nostra organizzazione (1958). Una regione della Gran Bretagna rimasta incredibilmente intatta. Le nuove e per certi versi clamorose scoperte della cultura dei Pitti (dal II secolo d. C.). Con ispezione di verifica dei luoghi e delle aree archeologiche nel maggio del 2024.
Un viaggio importante e non facile, degno di figurare tra i grandi viaggi nella vita di una persona.

Archeologia: a lungo sconosciuta e ignorata ancora oggi dal turismo di massa. Eppure suggestiva, misteriosa, talora spettacolare. Ne sono protagoniste genti conosciute con diverse denominazioni (la più nota, quella di Caledoni) , con una sedimentazione di esperienze, a partire dall'età del Bronzo, che costituirono la base formativa della cultura dei Pitti. Popolo misterioso, di cui taluni Autori spiegano il nome con riferimento ai tatuaggi che li caratterizzavano. Costruttori di brochs, edifici a torre che possono ricordare i nostri nuraghi, i Pitti sono probabilmente una popolazione pre-celtica, che divenne cristiana nel VII secolo. Le loro tipiche stele istoriate sono altrettanto suggestive quanto enigmatiche. Si pensa che proprio dalla mescolanza dei Pitti con tribù gaeliche immigrate nel IV secolo dall'Irlanda, sia derivata l'etnìa degli Scozzesi. Minore, e attualmente ridimensionato, il contributo norreno (Vichinghi).

Storia dell'archeologia: tra i riferimenti letterari che fanno corona a questo viaggio, assieme al Tacito della Vita di Agricola, ci piace ricordare, nel tardo Cinquecento, William Camden, autore di Britannia, ammirevole trattazione in lingua latina del paesaggio storico di quel paese, con l'intento dichiarato di "restituire l'antichità alla Britannia e la Britannia alla sua antichità". ....